Incontro intercomunitario

In questi giorni

Carapungo - Quito, 3-5 maggio 2024



5 maggio 2024

La nostra giornata è iniziata con la recita delle lodi e, dopo la colazione, abbiamo avuto l’incontro con la delegata che, dopo una breve introduzione che ha permesso di sintetizzare il lavoro di ieri e introdurre quello della giornata, ci ha chiesto di lavorare in piccoli gruppi. Il tema trattato ha riguardato l’uso dei mezzi di comunicazione in generale e specificatamente nella nostra vita personale e comunitaria attraverso la riflessione su tre articoli: “Dicastero para la comunicación: Hacia una plena presencia (reflexión pastoral sobre la interacción en las Redes Sociales)”; “La Vida Consagrada en la era digital: oportunidades y desafíos”; “Por un uso libre y responsables de los medios de comunicación en comunidad”. Ciascun gruppo ha provveduto a leggere e a metterne in luce gli aspetti sani e positivi nell’uso di essi e gli aspetti non sani e negativi soprattutto nella nostra vita di donne consacrate. Nel pomeriggio suor Clarita e di suor Lucia hanno condiviso la loro esperienza vissuta all’incontro degli animatori vocazionali a livello nazionale insistendo in particolare su quattro aspetti: DESPERTAR cioè sensibilizzare il giovane ad ascoltare la Parola e aiutarlo a far nascere il conflitto interiore; DISERNIR, aiutare il giovane a maturare, a fare esperienza di conversione, curare i suoi spazi di silenzio interiore, scoprire la presenza dell’amore di Dio nella sua vita e iniziare ad elaborare un progetto di vita; CULTIVAR, accompagnarlo nella maturazione come discepolo, in comunione, in missione e dove la sfida è aiutarlo a fare esperienza del Vieni e Vedi; ACOMPAÑAR, aiutarlo nel processo decisionale.

Successivamente la delegata ha raccolto in una sintesi il lavoro di questi due giorni e in un momento di preghiera finale ha proposto l’immagine della forza della ghianda, simbolo di vita, di crescita e di speranza, che unito all’immagine del chicco di grano che muore in terra e all’immagine dei tralci uniti alla vite ci hanno ricordato che la speranza è un processo che richiede tempo e pazienza ma che racchiude in sé tutta la forza ispiratrice, che sostengono le nostre convinzioni, ci mettono in cammino nella relazione fondante con il Signore e dalla quale scaturisce vita nuova: dalla ghianda alla quercia, dal chicco la spiga, dalla vite l’uva matura. Siamo state invitare a testimoniare la speranza, l’allegria con la stessa forza della ghianda e questa è la bellezza della nostra consacrazione, allegria e gratitudine che nascono dall’incontro con colui che ci ha chiamate e ci invita, come dice madre Elisabetta, ad “allargare la trama della carità” e “portare anime a Gesù”.



4 maggio 2024

Ieri, 3 maggio 2024, le comunità elisabettine in Ecuador si sono ritrovate a Carapungo – Quito per celebrare l’incontro intercomunitario con il tema “Mantenere viva la speranza”. Nella stessa serata abbiamo vissuto un breve momento di condivisione sul programma e la organizzazione delle due giornate che si presentavano intense.

Stamane abbiamo vissuto un momento di apertura dell’incontro intercomunitario nella cappella durante il quale la delegata ha proposto la lettura Giovanni 14, 1-14 e un segno: la ricostruzione di un grappolo d’uva il cui significato era ri-sentire la nostra chiamata, la nostra appartenenza alla famiglia elisabettina in maniera personale e tra sorelle che nascono da una stessa radice.

Il resto della giornata l’abbiamo trascorsa con la hna. Catalina Gutiérrez (congregazione spagnola delle calasanziane), partendo dal brano di Giovanni 15, 1-9 nel quale ci ha invitato a guardare al vignaiolo che quando pota apparentemente lascia la vigna totalmente spoglia e sembra un arbusto morto, invece in sé porta tutta la potenzialità del germoglio e della promessa di un frutto buono e abbondante (chi ha vissuto in campagna questo lo sa). Ci ha condotte in un percorso a tappe:

1 tappa. la identificazione con il grappolo d’uva: donna consacrata e donna spirituale che per offrire la propria vita deve conoscere i due volti del cuore: a) le nostre ferite e b) il nostro pozzo che sono le nostre potenzialità e le cose che ci hanno accompagnato nella vita.

2 tappa. Assumere un nuovo stile di comunione e fraternità andando oltre la dimensione di vita comunitaria. La giornata si è conclusa attraverso la lettura di un quadro di un gesuita Sieger Köder con l’invito a riconoscere nei diversi personaggi tratti della nostra vita ma soprattutto a identificarci con Gesù a spezzarci per l’altro.

Con la preghiera dei vespri e la serata fraterna abbiamo concluso la giornata dandoci appuntamento per il giorno dopo.


 

Esci Home